Intervista a Elio Garozzo (dal K Magazine del DISM)
Concretezza e praticità sono caratteristiche insite in lui. Le parole sono importanti, ma la sostanza lo è ancora di più. Basta scambiare poche battute con Elio Garozzo per accorgersi che le classiche frasi fatte non lo identificano. Lui che ricopre il ruolo di Trustee del Kiwanis International e che è chiamato ad un impegno capillare.
Vi starete chiedendo: Elio di cosa si occupa nello specifico?
«Il Trustee – dichiara il diretto interessato – è un componente del Consiglio di Amministrazione del Kiwanis e rimane in carica tre anni. Sono quindi uno dei 19 membri (due posti sono garantiti a prescindere all’Europa) del Board internazionale. La maggior parte del tempo viene dedicato ai progetti di service attraverso la preparazione di strategie che possano permettere ai Club di rendere visibile e concretamente percepibile ad occhi esterni appunto il nostro service, ossia aiutare i bambini del mondo e servire le comunità».
Cosa viene richiesto quindi ai Club? «Devono “scendere in strada” – riprende Garozzo – rimboccarsi le maniche dimostrando che siamo un’organizzazione che svolge azioni reali e dirette ma soprattutto utili. E tutto ciò deve ovviamente essere riconosciuto come tale dal territorio in cui si opera».
Il percorso di Garozzo nelle vesti di Trustee del Kiwanis International è ormai giunto al terzo e ultimo anno (fu infatti eletto nel 2018). Ha quindi acquisito una certa esperienza e conosce alla perfezione i meccanismi di lavoro. «Gli incontri – sottolinea – sono sempre avvenuti in presenza presso la sede del Kiwanis International, situata ad Indianapolis. Da quando però è scoppiata la pandemia si lavora in remoto. E dico la verità: per me è più comodo. Recarsi ad Indianapolis vuol dire perdere due giorni per il viaggio di andata ed altrettanti per quello di ritorno. In sostanza ora si dedica più tempo al core business e si risparmia sugli spostamenti.
A causa del Covid abbiamo dovuto prendere delle decisioni in modo da imprimere la direzione da far seguire ai Club e ai soci.
Il messaggio è che si può fare servizio pure da casa promuovendo azioni di fundraising oppure appoggiando associazioni che svolgono sul territorio attività di servizio per la comunità. Per fare ciò bisogna essere resilienti e trovare nella pandemia la forza per cambiare il modo di pensare e agire».
Tra le altre cose, Garozzo fa parte di tre comitati: Comitato Esecutivo & Risk Management (da quest’anno), Comitato Leadership (dal 2019) e Comitato Membership (dal 2018).
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