ABOUT LOCAL SERVICE
HERETICAL THOUGHTS: “Give and take” on Kiwanis
with a dear friend from my club
Dear Elio,
the conference held last Sunday in Nicolosi was truly very interesting and highlighted in my opinion a strategic point, which we must recognise should have been done a long time ago. However, it is never too late, rather may it stimulate us to reflect and restart immediately.
I enjoyed all the speeches that I listened to, particularly that of Giancarlo, surely because I share his opinion in full and lately I too have decided to show this. I will further add that I would have liked to get to know this member better, due to the fact that he inspired kindness in the way that he expressed the content of his speech, my compliments to him. Your own speech, as well as being in accord with Giancarlo’s, demonstrated what you have done up until now and what you would like to do (see for example the involvement of the Cutelli School, etc.). It is therefore unsurprising then that I have asked you for a copy or a summary of your speech, as I would very much like to read it.
This being said, Elio, I would also like to meet you and other friends, in order to exchange ideas regarding the future of our club. I too would have something to say.
Let me know,
Emilio
Dear Emilio,
my speech was centred on two key words: APPEAL (rather, the capacity of attracting new members, especially those of newer generations) and SERVICE (useful service activities in the community that give us longer-lasting and positive visibility, that is to say, influencing how we are viewed from the outside).
I believe it necessary to rely on our SERVICE activities that identify us within our local community, through work that we deliver to the community itself (for example, a useful structure for daily use such as equipping the playing field at the Don Milani School, where a sign with our “K” will be visible from the road), or a distinguished and thorough restoration of a communal asset (restoration of a painting at a museum, as I did, in my year of presidency, at the Diocese Museum, where our plaque is visible to anyone who visits the gallery). Such service gives us greater visibility, rather than distributing small amounts of money every year to activities where, once this money has been used up and the problem momentarily alleviated, will have the same problem a few days later. Therefore, as well as the commitment to the global service ELIMINATE, it is also necessary to carry out important and visible SERVICE activities, above all in the communities where single clubs operate.
This also goes for improving our APPEAL so that we are capable of:
– attracting new members, so that we show “in the field” that we are ACTUALLY a service club, not one which is pseudo-elite and self-referential.
– improving the often negative outside perception of all the service clubs (be it Lions, Rotary, etc): radical chic lobbies or conservative cliques, large dinners with little service, outdated.
We must also be active and get involved ourselves. Speaking of which, I would like to tell you about a very significant episode. At Easter, I was in Vienna where our friends and members of KC Vienna (the oldest in Europe, this year it will be 50 years old) were selling vin brulé from a kiosk (with a large “K” above it!) in the centre of Vienna in order to fund their SERVICE. With that kiosk, the members had the objective of giving positive visibility to all Kiwanis, as well as their own club. Let’s reflect on that: how many of us would be willing to do shifts in a square at a kiosk?
In order to appeal, however, we must be of real service to the community and to children, as stated in our motto, being effective and carrying out first-hand coherent actions. Instead we often are not in line with our objectives. We must avoid our words being empty and merely part of a pompous ceremony. They should instead serve as a point of reference that others can easily see in our activities. We must be the first to set the example.
Looking forward to seeing you again to continue our discussion,
Yours in Kiwanis,
Elio
A PROPOSITO DI SERVICE LOCALE
Riflessioni di un “eretico”: BOTTA E RISPOSTA SUL KIWANIS CON UN CARO AMICO SOCIO DEL MIO CLUB
Carissimo Elio,
il convegno tenutosi la scorsa domenica a Nicolosi è stato davvero molto interessante ed ha segnato, a mio giudizio, un punto strategico al punto che, bisogna riconoscere, andava fatto molto tempo prima. Ma non è mai troppo tardi, che ben venga quindi e che sia lo stimolo per riflettere e ripartire a spron battuto.
Ho gradito tutti gli interventi che ho ascoltato ma, in particolar modo ho apprezzato quello di Giancarlo, sicuramente perché lo condivido in pieno e sinceramente ultimamente avevo deciso di manifestarlo. Aggiungo inoltre che avrei piacere di conoscere meglio questo socio in quanto mi ha ispirato anche simpatia per il modo che ha avuto nell’esternare i contenuti del suo intervento, complimenti a lui. Il tuo discorso oltre ad essere in sintonia con quanto premesso, lo ha già dimostrato con ciò che hai finora fatto e con quello che vorrai fare (vedi ad esempio il coinvolgimento del Convitto Cutelli, ecc), non a caso infatti ti ho chiesto una copia o un riepilogo del tuo intervento perché mi farebbe piacere leggerlo.
Detto ciò, caro Elio, avrei tanto piacere di incontrare te e qualche caro amico, a noi più vicino, per scambiare qualche buon proposito per il futuro del club. Anch’io avrei qualcosa da dire, con piacere.
Dammi un cenno.
Un caro saluto
Emilio
Caro Emilio,
Il mio intervento era incentrato su 2 parole chiave: APPEAL (ossia capacità di attrazione per nuovi soci e specialmente delle nuove generazioni ) e SERVICE (attività di servizio utili alla comunità che ci diano una visibilità duratura e positiva, cioè con una ricaduta anche sulla percezione esterna) .
Ritengo necessario puntare su attività di SERVICE che ci identifichino nella nostra comunità attraverso opere che consegniamo alla comunità stessa (ad esempio una struttura utile di uso quotidiano come attrezzare il campetto alla scuola Don Milani ove potrà essere ben ben visibile un cartello con la nostra K sulla strada!) o un autorevole e concreto recupero di un bene comune (restaurare un quadro presso un museo, come feci, nel mio anno di presidenza, al Museo Diocesano ed è ben visibile la targa per chiunque vada in pinacoteca). Tali service ci danno una maggiore visibilità piuttosto che distribuire ogni anno 4 soldi disperdendoli in piccoli rivoli per azioni che si esauriscono nel mero soddisfacimento di un bisogno momentaneo di qualche bisognoso che dopo qualche giorno avrà lo stesso problema che solo momentaneamente gli abbiamo alleviato. Quindi, oltre l’impegno per il service mondiale ELIMINATE, occorre realizzare attivit’ di SERVICE importanti e ben visibili anche e soprattutto nella comunità dove operano i singoli Club.
Ciò anche per migliorare il nostro APPEAL così da essere in grado di:
– attrarre nuovi soci poiché dimostriamo “sul campo” di essere un club EFFETTIVAMENTE di servizio, non un club pseudo-elitario ed autoreferenziale
– di migliorare la percezione che si ha all’esterno di tutti i club service (Lions, Rotary etc) spesso negativa: lobby radical chic o consorteria di conservatori, grandi cene e poco servizio, etc).
Dobbiamo anche sbracciarci e scendere in campo e mi piace, a tal proposito, raccontarti un episodio molto significativo. A Pasqua sono stato a Vienna dove i nostri amici soci del KC Vienna (il più antico d’Europa, quest’anno compie 50 anni) vendevano vin brulè in un chioschetto (con una grande K sopra!) al centro di Vienna per finanziare il loro SERVICE. Con quel chioschetto i soci di Vienna hanno centranto pure, indirettamente ma assai efficacemente, l’obiettivo di dare visibilità positiva al Kiwanis, a tutto il Kiwanis oltre che al loro club. Riflettiamo: quanti di noi sarebbero disposti a fare i turni in piazza dentro un chioschetto? Io lo sono ma forse mi prenderebbero per pazzo, non credi? Ma per attrarre bisogna essere realmente di servizio alla nostra comunita ed ai bambini, come recita il nostro motto, bisogna essere efficaci e testimoniare in prima persona con azioni coerenti i nostri sbandierati e straletti, ma spesso trascurati, obiettivi affinchè non siano solo parole vuote inserite dentro un pomposo cerimoniale, possibilmente cui segue una “cena trimalcionis” ma punti di riferimento che gli altri posono facilmente individuare nelle nostre attività.
A ben rivederci per riprendere il discorso
Tuo nel Kiwanis,
Elio
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